Hotel Urthaler. Alpe di Siusi.
Hotel Urthaler. Alpe di Siusi.
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Hotel Urthaler: un luogo con una storia

Il passaggio da pensioncina di inizio XX secolo a rinomato hotel sull’Alpe di Siusi, l’altopiano più esteso d’Europa, non è mai facile, ma il nostro Hotel Urthaler ce l’ha fatta. Da quattro generazioni noi, la famiglia Urthaler, ci prendiamo cura dei nostri ospiti e offriamo loro una vacanza a 5 stelle in armonia con la natura circostante. Anno dopo anno e generazione dopo generazione, abbiamo trasmesso il nostro amore per l'ospitalità, ampliato e migliorato la nostra struttura e adattato i nostri servizi alle esigenze degli ospiti di oggi. Il risultato è un hotel in Alto Adige sostenibile, dal fascino e dallo stile inconfondibili e in grado di assicurare benessere puro.

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Leggete la nostra storia!

1910 | Costruzione della piccola pensione Enzian da parte di Josef Urthaler, nonno di Walter Urthaler

1926 | Costruzione della pensione Urthaler a Siusi, che negli anni ‘30 viene ribattezzata “Hotel Diana”

1938 | Trasferimento della famiglia Urthaler all’Alpe di Siusi con affitto della pensione Corradini

1948 | Costruzione della Dependance Urthaler con 25 posti letto

1954 | Acquisto della Pensione Bellavista e rinominazione in “Gasthof Urthaler”; fine del contratto di locazione con la Pensione Corradini

1955 | Apertura di un bar, in seguito chiamato “Yeti Bar”, al cui posto oggi si trova il negozio di noleggio sci

1967 | Assunzione del timone della pensione Urthaler da parte di Walter Urthaler

1968 | Affitto dell’Hotel Plaza

1971 | Affitto dell’Hotel Goldenes Rössl a Castelrotto e dell’Hotel Santner sull’Alpe di Siusi

1978 | Acquisto dell’Hotel Plaza

1985 | Acquisto dell’Hotel Maria e rinominazione in “Hotel Compatsch” con Nina Urthaler come direttrice

2001 | Demolizione della Pensione Urthaler e dello Yeti Bar

2002 | Inaugurazione del nuovo Hotel Urthaler il 2 dicembre 2002

2003 | Nuova grafica dei loghi degli hotel dell’Alpe di Siusi e ridenominazione in Seiser Alm Urthaler, Seiser Alm Plaza e Seiser Alm Compatsch

2004 | Donazione di un terreno per la costruzione della nuova chiesa sull’Alpe di Siusi, molto cara alla famiglia Urthaler

2006 | 1° Kneissl Star Lodge

2007 | Putting Green di fronte al Seiser Alm Plaza

2008 | 40° anniversario del Seiser Alm Plaza

2009 | Passaggio del Seiser Alm Urthaler a hotel a 5 stelle

2010 | Rinominazione del Kneissl Star Lodge in “bar d&b”

2011 | Ricambio generazionale

2012 | Anniversario decennale del Seiser Alm Urthaler

2013 | Fine del Seiser Alm Compatsch come struttura alberghiera e trasformazione in alloggi per il personale

2013 | Ampliamento del Seiser Alm Urthaler: 9 camere, costruzione di una sala fumatori e di un’altra sala

2017 | Vincita di un concorso di architettura da parte di Thomas Urthaler per la riprogettazione di Compatsch

2019 | Riprogettazione dell’area sauna e ampliamento con un’ulteriore sala relax

2022 | Costruzione interamente in legno della nuova terrazza d&b

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Ecco come mio padre inventò il riscaldamento a parete

Quando i miei genitori intrapresero il progetto del loro “hotel in legno”, sapevano di addentrarsi in un territorio ancora inesplorato: non era mai stata costruita una casa in legno di quella portata, figuriamoci un hotel! A dare la spinta decisiva all’idea fu l’inconfondibile sensazione di casa degli ambienti in legno. Un esempio emblematico di questa visione? La tipica stube contadina dell’Alto Adige. Ogni volta che si discuteva sui lavori di costruzione, saltava fuori sempre questa domanda: “cos’è che rende queste stube così accoglienti?”. Ai tempi, la risposta era semplice, in fondo si trattava dell’unica stanza riscaldata dell’abitazione, il luogo d’incontro di tutti i membri della famiglia. Il cuore della casa.

L’atmosfera calda e accogliente non era dovuta solo al legno, ma anche al tepore del camino. Le tradizionali stufe contadine erano realizzate in argilla e pietra, e trovandosi all’interno della stanza, diffondevano il calore diversamente rispetto a un moderno sistema di riscaldamento a pavimento o un termosifone. Inoltre, c’era anche una dispersione minore di aria calda e polvere. La soluzione era ormai chiara come la luce del sole: mio padre avrebbe installato il riscaldamento dietro una parete di argilla, e non al pavimento, come previsto inizialmente. È così che nacque il riscaldamento a parete!

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